L’elaborazione del lutto è un processo attraverso cui l’individuo riesce ad accettare l’assenza della persona cara ed impara a conviverci, ma non sempre ci si riesce in autonomia e quando ciò si verifica è consigliabile intraprendere un percorso terapeutico. È a questo punto, cioè dal conflitto di sentimenti provocato dalla morte di una persona amata, che Freud colloca l’inizio della ricerca umana, della psicologia e degli spiriti. Per questo motivo probabilmente esiste l’eroismo, non tanto perché si reputi la vita inferiore agli ideali astratti, ma più probabilmente perché ci crediamo immortali. Sicuramente la guerra può provocare un’involuzione ma non è da escludersi che col tempo possa ripresentarsi un affinamento delle pulsioni. In questo breve trattato, Freud stesso esterna tutta la confusione e lo sconcerto di una generazione falciata dalla Prima Guerra Mondiale e identifica due dei fattori che hanno comportato la miseria spirituale di chi non è andato al fronte (Freud non parlerà in nessun punto di questo trattato di coloro che sono andati al fronte, per mancanza di materiale). La guerra, però, non potrà essere spazzata via; fintantoché le condizioni di esistenza dei popoli saranno così differenti e le ostilità fra di loro così forti, ci saranno necessariamente guerre. Per Freud esistono dunque tre reazioni a quella “terribile presenza dell’assenza” che è il lutto, due reazioni patologiche e una reazione sana. Crea quindi gli spiriti e poi i demoni, quando al lutto si unisce il senso di colpa per il suo soddisfacimento. 2.4 Conclusioni. Ma un po’ più di verità  e sincerità da tutte le parti, nelle relazioni degli uomini fra di loro e fra essi e i loro governanti, dovrebbero già spianare la strada a questa trasformazione. ELABORAZIONE DEL LUTTO: COS’È E COSA SIGNIFICA? Le due reazioni patologiche si configurano come: «Per Freud – continua il dott. trattazione affiancato alla letteratura inerente l’elaborazione del lutto, partendo dalle teorie pionieristiche di Freud e di Abraham e dagli studi empirici volti a riconoscere le conseguenze del lavoro luttuoso sui sopravvissuti a tale evento. La prima è che nell’ambito dello sviluppo psichico ogni precedente livello di sviluppo continua a sussistere accanto a quello successivo originato dal primo. Oggi affronteremo il tema dell’elaborazione del lutto, che ovviamente porta a parlare anche di un tema molto dibattuto: quello dell’accettazione della morte. Per quanto riguarda la prima delle cause scatenanti la delusione in tempo di guerra, Freud scrive: Perché poi gli individui-popolo si disprezzino reciprocamente, si odino, si detestino, e lo facciano anche in tempo di pace, e perché ogni nazione faccia altrettanto nei confronti di un’altra, questo è certamente un mistero. Quando sei in lutto perché una persona cara è morta, è bene appoggiarsi sugli amici che comprendono le ragioni della tua tristezza. Questa guerra mondiale però costituì per chi vi assistette all’infrangersi di tutte le illusioni sopra riportate mostrando, dice Freud, come ben poco in realtà si comprendessero fra loro i popoli e quanto invece si odiassero. testo di Alice Spiga, direttrice SO.CREM Bologna. lo scritto è più attuale che mai. Il tempo, di cui stiamo parlando, per elaborare un lutto non è un qualcosa di oggettivo. In questo caso si può parlare di una particolare capacità della psiche a regredire, considerato che i livelli successivi potrebbero risultare poi irraggiungibili, mentre la parte più primitiva della psiche rimane imperitura. Solitamente si preferisce anteporre il vantaggio di essere amati ad altri vantaggi. Reazioni ostili 5. Il processo di elaborazione del l., in base all’intensità del legame affettivo interrotto Pur sostenendo egli stesso che non si può non condannare la guerra e non desiderarne la fine, spiega che in ogni caso l’umanità mette da sempre in conto la possibilità che nascano guerre, almeno finché i popoli vivranno in condizioni di vita molto differenti. (Da “Lutto e Melanconia” sappiamo che finito il periodo di lutto invece è una cosa possibile, si tratta di spostare quanto investito nell’oggetto perduto a un nuovo oggetto. Negare una perdita importante è un tentativo vano di convincere se stessi che questa perdita in realtà non sia mai avvenuta, che la persona cara non sia mai defunta. In questo articolo a… Il giorno 21 aprile 2017, abbiamo partecipato a un incontro divulgativo di grande interesse che ci ha permesso di approfondire il pensiero di Carl Gustav Jung in tema di elaborazione del lutto. Campione (1990) evidenzia i tre compiti fondamentali del lutto anticipatorio che attraversano le persone vicine alla persona scomparsa e sono: 1) elaborare il lutto per le perdite iniziali che la situazione terminale comporta, 2) allentare i legami con la persona morente e allo stesso tempo enfatizzare gli aspetti positivi di questi legami per non abbandonare il paziente in un momento in cui ha bisogno di assistenza e sostegno, 3) … Minella – che se l’uomo riesce ad accettare la propria morte, a viverla cercando risposte senza pretendere di trovarle, la morte dell’altro non sarà uno shock». Per vivere una vita sicura e al contempo pericolosa, nasce il cinema e la letteratura, dove possiamo immedesimarci in un personaggio senza dover per forza morire con lui. Percorsi competenze trasversali e orientamento, NATIVI D’AMERICA: ASSIMILAZIONE CULTURALE, MITO DEL BUON SELVAGGIO O VALORI IDENTITARI. Il lutto è quel momento di tristezza successivo ad una perdita. Non sarebbe meglio concedere alla morte il posto che le spetta nella realtà e nei nostri pensieri, e mettere un po’ più in risalto il nostro inconscio atteggiamento nei confronti della morte che finora abbiamo così scrupolosamente represso? Egli parla dell’investimento libidico che il soggetto aveva fatto sull’oggetto d’amore, ovvero sulla persona che è venuta a mancare. Per l’uomo primitivo la morte era una cosa reale, la fine della vita e al contempo nulla. Il primo livello può non trovare espressione per anni finché un giorno può tornare a essere espressione delle forze psichiche e in alcuni casi l’unica, come se tutti gli stadi successivi si fossero annullati. Alcuni autori hanno provato a definire gli stadi che si affrontano durante un lutto. P.IVA: 03836200372 - Tel:(+39) 051 241726 • Internamente: l’erotismo, inteso come bisogno umano di amore, esercita un influsso sulle pulsioni negative, come appunto l’egoismo, mutandole in pulsioni sociali. Minella, – si evince che il lutto non è soltanto una reazione alla morte, ma è inteso come reazione alla perdita. Nella sua relazione, il dott. Freud, in “Lutto e Melanconia”, espone quanto la perdita di una persona amata sia simile alle separazioni, alla rottura di relazioni sentimentali. La morte in genere viene vista quasi come una casualità, come se morire fosse qualcosa che molto difficilmente può capitare. da Eleonora Colongo | Apr 1, 2020 | FILOSOFIA, PRIMA GUERRA MONDIALE, PRIMO DOPOGUERRA, PSICOLOGIA | 0 commenti, CONSIDERAZIONI ATTUALI SULLA GUERRA E SULLA MORTE (1915). L'elaborazione del lutto eBook di Sigmund Freud - 9788858660218 | Rakuten Kobo Italia. Scritti sulla perdita è un libro di Sigmund Freud pubblicato da BUR Biblioteca Univ. Un aspetto fondamentale della riflessione sull’elaborazione del lutto è appunto quello di tempo. Il testo di questo articolo è una sintesi dell’intervento organizzato dal Centro Culturale Junghiano Temenos alla Biblioteca Roberto Ruffilli di Bologna in data 21 aprile 2017. In Psicologia il tema del lutto viene introdotto da Freud (1915) in “Lutto e melanconia” che lo analizzò utilizzandolo come modello per una teoria interpretativa dei fenomeni depressivi legati alla perdita di una persona cara. Il processo delineato da Freud è, dunque un processo psichico-clinico inteso ad affrontare la morte dell’altro. Per il bambino la morte del genitore, del nonno, del fratello, sono situazioni oscure e che si trova ad affrontare senza gli strumenti – personali e sociali, come può essere ad esempio il funerale – che invece la persona quando è adulta ha normalmente a disposizione. L’elaborazione del lutto nelle serie TV: 2 esempi, Michela Marzano e l’elaborazione del lutto: un romanzo da leggere, 5 consigli per affrontare il dolore del lutto a Natale, Corso online: la condivisione sociale del lutto da Coronavirus, Elaborare il lutto grazie alla musicoterapia, Una ricerca sul rapporto tra cremazione ed elaborazione del lutto. Tendenza ad assumere tratti comportamentali tipici del defunto Questa sintomatologia … Definizione del concetto. lutto Travaglio psicologico che segue alla perdita di una persona amata e che, dopo un congruo periodo di tempo, giunge progressivamente al superamento del dolore psichico, al [...] esso». Vi era però un caso in cui queste due posizioni si scontravano: la morte di una persona amata. Elaborazione del lutto, cos’è? Carrello. Nella Metapsicologia del 1915 Freud affronta il problema del lutto e della melanconia il cui accostamento è giustificato dalla presentazione dello stesso quadro clinico di questi due stati. Insomma, per l’inconscio ognuno di noi è immortale. Perdita della capacità funzionale preesistente 6. Vi è quindi una coesistenza. «Analizzando i saggi scritti da Freud sul tema della morte, con particolare riferimento a Lutto e melanconia del 1915-1917 – ha esordito il dott. Disturbi somatici di vario tipo 2. Nel 1915 Freud si dedicò alla stesura del saggio “Lutto e melanconia”, considerato uno dei più significativi del suo intero corpus teorico: nonostante la data di pubblicazione fin troppo lontana da noi (fu rilasciato nel 1917, esattamente 100 anni fa!) Il carattere dell’uomo emerge solo dopo che questi destini pulsionali sono stati superati e come questi, l’uomo non si può definire “buono” o “cattivo”. L’incontro, organizzato dal Centro Culturale Junghiano Temenos, è stato condotto dal dottor Gianluca Minella, psicologo a orientamento junghiano di Milano e Varese. Lutto e depressione Freud ha descritto la differenza tra il lutto e la depressione. Ogni costrizione interna convalidata nel corso della storia umana ha origine da una costrizione esterna. In sostanza, non ha senso essere delusi per il comportamento incivile degli uomini in guerra perché << non sono caduti tanto in basso come temevamo, perché non erano per nulla saliti tanto in alto come credevamo>>. Chi è costretto ad agire costantemente secondo dei precetti che non sono espressione delle sue tendenze pulsionali, vive al di sopra dei suoi mezzi, o più semplicemente, da ipocrita. Dall’analisi di alcuni effetti tipiche si è potuta tracciare una linea di In questo clima di rispetto delle norme morali e civili, sono venute a crearsi occasioni di scambio commerciale e alleanze all’interno dei Paesi e gli stessi cittadini si sentivano incentivati a spostarsi in Paesi esteri, frutto di occasioni e arricchimento culturale. Tanto per cominciare anche l’uomo moderno non crede alla propria morte, dato che l’inconscio non riconosce le negazioni. Va da sé che per paura di questo doloroso lutto, siamo più portati a rinunciare per noi e per gli altri a molte attività che possono essere ritenute pericolose e che la vita si impoverisce. Vorrei introdurre Il Concetto di tempo nell’elaborazione del lutto: 3 possibili reazioni da Freud. Scopri tutti i libri, leggi le informazioni sull'autore e molto altro. L ‘ elaborazione del lutto di cui si tratta in questo articolo è collegata alla perdita di una persona cara e all’esperienza del morire. Per questo sorge la domanda: non dovremmo forse cedere e adeguarci a essa? Le due risposte patologiche sono infatti degli “stati” nei quali la persona si ritrova ostinatamente bloccata, mentre l’elaborazione del lutto necessita di un lavoro che richiede tempo, dolore e memoria. Per Jung, invece, l’elaborazione del lutto è un processo filosofico teso a prendere confidenza con la propria morte, imparando ad accettare – un giorno dopo l’altro – la transitorietà di ogni vita partendo dalla propria. «Per Freud, il lutto è uno shock emotivo, un evento traumatico che lascia una ferita e, se non viene affrontato correttamente, può creare “aree di paralisi” nel tessuto emotivo, togliendo senso alla vita, come esemplificato dalla poesia Funeral Blues di Wystan H. Auden, magistralmente recitata da John Hannah nel film 4 matrimoni e un funerale». In questo caso accade proprio come se, allorquando una moltitudine o addirittura milioni di uomini si riuniscono insieme, tutte le acquisizioni morali degli individui fossero cancellate e non restino altro che le disposizioni psichiche più primitive, antiche e rozze. Nel corso della vita umana, a questa costrizione si aggiunge l’influsso della storia della civiltà dei suoi antenati. Il lutto può indicare anche un periodo di sofferenza che segue la morte di … Prima della guerra questo rapporto era tutt’altro che autentico e corrisponde a un rapporto che anche noi possiamo ravvisare: si ritiene a parole che la morte sia inevitabile e naturale, con i fatti invece risulta che non solo si cerca di eliminarla dalla quotidianità, ma che tentare di immaginarsi la propria morte è praticamente impossibile, se non come semplici spettatori. Davanti alla guerra ogni moralità  e ipocrisia cade. L’aspetto innato, ci dice Freud, è spesso sopravvalutato e in generale siamo portati a considerare gli uomini migliori di quanto in realtà siano. Saranno Lindemann (1944) e Marris (1958), pionieri delle ricerche sul lutto, a studiar… Minella – l’unico modo per elaborare un lutto in modo sano è viverlo come un processo. Il lavoro del lutto è un’espressione creata da Sigmund Freud nell’articolo “Lutto e melanconia” del 1917. La mancata elaborazione del lutto, invece, può provocare malattie psicosomatiche, depressione, o anche morti anticipate. A cura di Daniela Battaglia . Minella – la vita e la morte sono interconnesse.