Gli ingredienti della pasta all'uovo essiccata sono due: semola di grano duro e 32% di uova di gallina, senza aggiunta di acqua nell’impasto. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 10 feb 2021 alle 01:56. [7][46], Fu nel Medioevo che sorsero le prime botteghe italiane per la preparazione professionale della pasta, che dal Sud Italia, impregnato di cultura araba, si mossero verso il resto della penisola, il Nord Africa, il Medio Oriente, il Levante spagnolo e il resto d'Europa, già a metà del XIII secolo si installarono grandi pastifici soprattutto a Napoli, Genova e Salerno (in particolare Minori, uno dei principali centri di produzione di pasta del Regno delle due Sicilie) città che avranno poi grande partecipazione nell'evoluzione e nel successo delle paste alimentari. Quando si stende la pasta molto sottile col mattarello su una superficie è possibile incorrere nel cosiddetto paradosso della pasta: infatti, se la pasta è umida si incolla facilmente al mattarello o alla superficie, e non si lascia stendere. È vero altresì che la tradizione romano-ellenistica fu alla base della cultura islamica. La storia della pasta ha le sue origini in età antica, ben prima degli spaghetti cinesi che Marco Polo, ritornato dall’Oriente nel 1295, aveva avuto modo di conoscere. Origins. Questa tuttavia è una leggenda metropolitana, nata negli Stati Uniti nel 1938, sul Macaroni Journal,[53][54] pubblicato da un'associazione di industriali statunitensi e canadesi con lo scopo di nobilitare la pasta agli occhi dei consumatori americani, in modo che fosse percepita come un alimento più internazionale e non legato ai ghetti italiani (le Little Italy) nei quali era presente fin dai primi anni del XIX secolo. Da quel momento in poi non si sarebbe più potuto sbagliare (www.apostolidellatagliatella.it): la misura perfetta della tagliatella sarebbe stata la 12.270esima parte dell’altezza della Torre degli Asinelli, ovvero circa 7 mm. Agli ultimi posti relativi una bassa produzione di pasta vi sono invece: Calabria, Umbria, Basilicata, Trentino-Alto Adige, Sardegna, Friuli e Valle d'Aosta. La loro sfoglia è ruvida, porosa e sottile come quella tirata a mano ed hanno un … È necessario mescolare per evitare che la pasta formi blocchi compatti. I varenyki (варе́ники in ucraino, singolare варе́ник, in polacco pierogi) sono un piatto tradizionale ucraino di pasta ripiena di forma triangolare o a mezza luna, con ripieni a base di patate, carne, formaggio fresco molle o bacche (ciliegie, mirtilli ecc.). La pratica di idratare la farina con le sole uova si attesta già radicata in Renania dalla metà del XVII secolo; mentre in Italia, da cui poi giungerà anche in Francia, Spagna e in altri luoghi dell'Europa del sud, non risultano tracce di quest'uso, con il quale l'abate germanico, Bernardin Buchinger, scrive in lingua tedesca il libro di cucina che diventerà la base della tradizione gastronomica alsaziana,[43] in cui si dice che gli alsaziani avevano integrato nella loro alimentazione una versione di massa arricchita da "molte uova" (che per quella società voleva dire 6 o 8 per kg di farina) di un tipo di pasta chiamata nudeln dai tedeschi (da cui in seguito deriverà il termine inglese noodle), la cui caratteristica era di essere soda e omogenea, stesa col matterello e tagliata in nastri;[44] usanza che però non si diffuse mai al di fuori di quest'area geografica germanica. [7][19][20], Il suddetto termine è infatti ancora usato in alcune regioni del Sud Italia, in particolare in Irpinia (Campania) con le tipiche làine e fasuli, nel Cosentino (Calabria) e in altre zone della Puglia, della Basilicata (làgane e ciceri) e del Lazio, per indicare della pasta lunga a strisce (simile alle tagliatelle, ma più corta), conosciuta ancora attualmente col nome di làgana o làina, solitamente condita con leguminacee a secco e amalgamata con olio d'oliva e spezie, così come si faceva in antichità. Lo spessore non fu definito ma è tradizione collocarlo tra i 6 e gli 8 decimi di millimetro. pasta di farina di grano tenero e di semola di grano duro, se ottenuta dalla miscelazione dei due prodotti con prevalenza della farina di grano tenero. frammentazione e formatura di quest'ultimo; Carlo Baccellieri, "La buona cucina di Calabria". Storia e diffusione della pasta italiana in Occidente, Storia e diffusione della pasta cinese in Oriente, S.Serventi F.Sabban, La pasta. In un secondo tempo i pastifici aprirono anche in Puglia e in Toscana e nel XIV secolo vennero costituite le prime Corporazioni Di Pastai Italiani, controllate e regolamentate dal Papa, le cui bolle vaticane normatizzarono le maniere bottegaie e stabilirono, tra il 1300 e il 1400, che, specialmente nella città di Roma, non potevano esserci meno di 50 metri tra una bottega di pasta e l'altra, per evitare liti tra commercianti; documenti che mettevano chiaramente in mostra come l'arte pastificia fosse enormemente diffusa in tutta l'Italia di quell'epoca. Tagliatelle all’uso di Romagna | Foto © aifb.it. La pasta all’amatriciana (o matriciana ) è un piatto … Per quanto riguarda le tradizioni straniere, va segnalata innanzitutto quella cinese, che da lungo tempo contende il mercato all'italiana. La pasta alimentare conforme alla legge e alle tradizioni locali è un alimento tipico italiano, nelle sue varianti locali, regionali e artigianali, salvaguardato e protetto dalle contraffazioni dallo Stato italiano e dalla UE. La pasta può essere farcita chiudendo nell'impasto a base di farina un ripieno che potrà essere a base di carne, di formaggi, di verdure o di pesce. Già etruschi e romani, a quanto risulta da rilevi archeologici, preparavano e mangiavano la lagana, l’antenata della … Il limite massimo delle ceneri per la pasta all'uovo con più di 4 uova è elevato mediamente, su cento parti di sostanza secca, di 0,05 per ogni uovo o quantità corrispondente di ovoprodotto in più rispetto al minimo prescritto. L'unità d'Italia, sognata dai padri del Risorgimento, oggi si chiama pastasciutta», Già nel XIV secolo nel Decameron[68] di Giovanni Boccaccio fa leva sull'immaginario goloso dei lettori parlando di pasta, cibo già diffuso e comune durante il Medioevo italiano, che qui diventa simbolo di abbondanza alimentare. Ciò che è certo che il nome tagliatella deriva dal verbo “tagliare”, e proprio per mettere un punto alle strane elucubrazioni che circondavano questo tipo di pasta – con variazioni spesso assurde come gli “Spaghetti alla Bolognese” inglesi – nel 1972 la delegazione bolognese dell’Accademia Italiana della Cucina depositò presso la Camera di Commercio della città la misura della vera tagliatella, con un campione di tagliatella in oro. Quest'ultima era conosciuta con il termine greco làganon o con l'etimo, a più ampia radice mediterranea, tanto etrusco come magnogreco ed italico, makària o makarṓnia (col significato di "cibo beato", offerto in cerimonie funerarie), il quale, una volta subentrato nel vocabolario latino, giunge fino ai nostri giorni sotto forma del verbo di alcune zone dell'Italia meridionale [a]'maccari che, a sua volta, è all'origine dei termini dialettali maccaruni/maccaroni e del corrispettivo maccheroni, nonché del verbo italiano ammaccare (avente significato generico di fare pressione, premere, schiacciare o, nel caso della pasta, con il senso di lavorare una materia massosa pressandola, impastandola e modellandola);[16][17][18] mentre il termine latino làganum veniva usato per indicare un impasto di acqua e farina tirato e tagliato a strisce. È un piatto tipico e molto popolare nelle cucine dell’Asia orientale, sud-orientale e, in misura minore, dell’Asia meridionale. Le aziende non lo dicono. É nata negli Stati Uniti d’America sul Macaroni Journal pubblicato da una associazione di industriali con lo scopo di rendere la pasta … Le carenze nutritive riguardano il contenuto di grassi e quello di vitamine; risulta fortemente squilibrato l'apporto di minerali per la prevalenza del potassio. Non è facile rispondere a queste domande, soprattutto quando si parla di un piatto popolare e tutto sommato semplice come la pasta. Pasta all’uovo Taddei dal 1932. La lasagna, il cui nome deriva dal latino làganum (floscio/molle), è un piatto tipico le cui origini risalgono addirittura in epoca greco-romana. Le Pappardelle e Le Rustiche della nostra linea Sfoglia Antica all'Uovo sono impastate con più di 5 Uova Fresche per chilo. [87] Nel 2016 la produzione nazionale si alza a circa 5,5 milioni di tonnellate, che comunque non soddisfano i 5,8 milioni utilizzati solamente per produrre pasta.[82]. Una versione salata delle frappe è lo gnocco fritto, tipico dell'Emilia. Un metodo adottato per valutare la qualità della pasta di grano duro è la misurazione del grado di trasparenza dell'acqua di cottura. Un giovane entusiasta dai capelli grigi, Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Tutti gli articoli ordinati in origini e storia della pasta all’uovo. Ma quando scocca l'ora del pranzo, seduti davanti a un piatto di spaghetti, gli abitanti della Penisola si riconoscono italiani... Neanche il servizio militare, neanche il suffragio universale (non parliamo del dovere fiscale) esercitano un uguale potere unificante. Inizialmente si consumavano soprattutto nei giorni di festa, alla domenica o per le occorrenze importanti, anche perché il numero cospicuo di tuorli previsti dalla ricetta ne fanno un piatto tutt’altro che leggero. Le paste alimentari fresche, poste in vendita allo stato sfuso, devono essere conservate, dalla produzione alla vendita, a temperatura non superiore a +4 °C, con tolleranza di 3 °C durante il trasporto e di 2 °C negli altri casi; durante il trasporto dal luogo di produzione al punto di vendita devono essere contenute in imballaggi, non destinati al consumatore finale, che assicurino un'adeguata protezione dagli agenti esterni e che rechino la dicitura "paste fresche da vendersi sfuse".Il consumo del prodotto deve avvenire entro cinque giorni dalla data di produzione. I noodle istantanei sono una pietanza a base di pasta lunga precotta e disidratata, consumata di solito in brodo, che sono pronti per il consumo in pochi minuti aggiungendo acqua calda e il condimento. Le uova possono essere sostituite da una corrispondente quantità di ovoprodotto liquido fabbricato esclusivamente con uova intere di gallina, rispondente ai requisiti prescritti dal decreto legislativo 4 febbraio 1993, n.65[88]. Comprendono preparazioni molto diverse tra loro, sia per i componenti sia per le tecniche di cottura: sughi e ragù, besciamelle e vellutate, fondute di formaggi e riduzioni di panna, vegetali crudi o emulsioni di grassi e brodi caratterizzate variamente con un ingrediente distintivo, ecc. Log In. SAS – Pasta del Frate nasce a Narni, in Umbria, oltre 20 anni fa, intorno al desiderio di creare un prodotto di elevata qualità nel panorama della produzione di pasta … [56][57], Questa storia in realtà è fittizia e, in quanto favola,[58] smentita da qualsiasi storico e studioso del tema, per la gran quantità di prove tangibili, documentate ed irrefutabili sull'esistenza della pasta in Italia precedenti di svariati secoli (se non millenni) la stessa nascita di Polo, attestazioni che vanno dall'Evo Antico (come i bassorilievi di utensili per fabbricare pasta presenti nelle tombe etrusche dal V al IV secolo a.C.;[59][60] l'attestazione del consumo del làganon tra il IX e l'VIII secolo a.C. in Magna Grecia;[9][61] i resoconti dei poeti latini del I secolo a.C., tra i quali Cicerone e Apicio,[62] riguardanti l'arte culinaria e in particolar modo il làganum romano);[8] al Medioevo (tra cui gli scritti del filosofo arabo Ziryāb del 1058, che descrivono l'uso della pasta nel Sud Italia; le testimonianze del geografo Al-Idrisi alla corte del re normanno Ruggero II di Sicilia, del 1154, che trattano in maniera ampia e dettagliata il commercio dei vermicelli fabbricati nei pastifici di Trabia, vicino a Palermo, ed esportati in tutto il Mediterraneo; le cronache del 1221 di Fra' Salirnbene Da Parma, che narra delle abitudini alimentari del suo confratello Giovanni Da Ravenna la cui dieta era costituita da pasta; le lettere del filosofo Jacopone Da Todi al Papa del 1230, che descrivono il suo amore per i maccaroni; la diagnosi di un medico di Bergamo, che nel 1244 vieta a un suo paziente di mangiare pasta; i documenti del notaio marchigiano Ugolino Scarpa, che nel 1279 descrive le eredità di un suo cliente, tra le quali figura una "cesta di maccaroni"....ecc).